Anche quest’anno l’Istituto salesiano San Domenico Savio di Bra ha partecipato a diversi concorsi letterari con i propri allievi, ottenendo riconoscimenti importanti. Stiamo parlando dei concorsi “La scuola che vorrei” e il 46° “Premio della Bontà”.
Il primo, “La scuola che vorrei”, è stato organizzato dalla fondazione CRC di Cuneo (Media Partner la Stampa). Un buon numero di alunni ha partecipato alla sezione “racconto”, che consisteva nella produzione di un testo dal titolo “La scuola che vorrei”, alla luce dell’esperienza della didattica a distanza e dei cambiamenti che il Covid ha determinato in ambito scolastico. Sono stati oltre 300 gli elaborati giunti alla fondazione, solo tre i premiati.
Il secondo, il 46° “Premio della Bontà”, è stato indetto dall’Arciconfraternita di Sant’Antonio di Padova. Si tratta di un concorso rivolto a tutti gli allievi di ogni ordine e grado di lingua italiana ovunque residenti in Italia e nel mondo (molti elaborati sono giunti dall’estero). La sezione “narrativa” richiedeva la stesura di un testo seguendo la seguente traccia “Un luogo o un monumento può essere testimone di storie o eventi di bontà e solidarietà, che hanno lasciato tracce nelle nostre Città e Paesi. Racconta ciò che puoi scoprire nei luoghi in cui vivi.”
Ciò che unisce a fattor comune questi due concorsi è il nome del vincitore, Francesco Molinaro, che frequenta la classe 3A. Francesco, infatti, è stato recentemente premiato a Cuneo tra i vincitori del concorso la “Scuola che Vorrei” e, a distanza di poche settimane, è stato nominato vincitore del concorso “Premio della Bontà” (la premiazione avverrà più avanti). Una bella soddisfazione per il ragazzo, sempre puntuale nello studio, preciso e dal comportamento impeccabile e per la nostra scuola. Una recente tradizione davvero gradevole, visto il medesimo risultato ottenuto la passata edizione da Matteo Mana, compagno di Francesco, sempre al concorso padovano.
A prescindere dal risultato, fa piacere che molti studenti decidano di mettersi in gioco, a dimostrazione di una vivacità culturale concretizzata anche nella scrittura, un elemento cardine nella formazione di qualsiasi studente.
Marco Dalmasso, docente di lettere