E’ una delle storiche presenze educative della città. Abbiamo parlato con il preside Teresio Fraire per conoscere le novità che la scuola propone.

Cosa sta alla base della scuola salesiana?

Tutto ruota attorno a due parole chiave: tradizione e innovazione. Non l’una senza l’altra. Innanzitutto vogliamo restare fedeli alla nostra identità cattolica, pur adattandola doverosamente ai tempi attuali. Essa consiste in uno specifico progetto educativo che si fonda sui valori umani e cristiani (“Buoni cristiani e onesti cittadini” Don Bosco). Questo progetto viene tradotto in iniziative quotidiane e periodiche di varie tipologia, a partire dall’attenzione costante alla singola persona del ragazzo/a.

Cosa intendete conservare dell’esperienza maturata in questi anni?

A livello organizzativo confermiamo lo studio assistito tutti i giorni anche fino alle 17.30, durante il quale gli allievi si abituano ad essere autonomi nello studio e nei compiti, contando però sull’aiuto di docenti e assistenti sempre presenti. Nei pomeriggi si possono svolgere attività opzionali di varia tipologia: linguistiche, informatiche, musicali, espressive, sportive. Inoltre confermiamo il coinvolgimento dei genitori con varie proposte, formative e ricreative, per un cammino educativo condiviso.

E per quanto riguarda le innovazioni?

Potenziamento ulteriore delle lingue straniere, a partire dall’inglese con l’introduzione della metodologia Clil specie in alcune materie, la conversazione, le certificazioni e le esperienze all’estero. Le materie STEM con la palestra della matematica, l’informatica e la robotica. La musica con il progetto MusicAscuola. L’attività motoria e sportiva con le gare interne ed esterne, specie di hockey. Con i corsi PNRR in corso e il nuovo bando della Regione intendiamo rinnovare le aule, i laboratori, la palestra. Questo favorirà altre importanti innovazioni sia di potenziamento che di inclusione. Oltre la lezione frontale si potenzierà la didattica cooperativa, capovolta ed operativa. I colloqui individuali per intercettare le difficoltà dei ragazzi e offrire un supporto adeguato. Infine la possibilità del trasporto degli alunni con il pulmino della scuola.

E per l’aspetto economico?

Purtroppo in Italia lo Stato non sostiene le scuole paritarie e impedisce di fatto alle famiglie, specie meno abbienti, di sceglierle per i loro figli. Per questo dobbiamo chiedere una retta, molto inferiore a quanto spende lo Stato per le sue scuole. La scuola salesiana non vuole essere scuola per ricchi. Per questo cerchiamo di venire incontro a chi ha difficoltà economiche con vari tipi di riduzioni mirate da concordare con la direzione. Per questo attiviamo anche un fondo di solidarietà rivolgendoci a chi ha più disponibilità economica. Oltre al voucher regionale per chi ha un reddito sotto i 26.000 euro, si effettuano sconti per chi frequenta il catechismo, chi ha fratelli o sorelle iscritti, chi ha difficoltà economiche. Anche con queste modalità la scuola salesiana intende rimarcare la sua natura cattolica e popolare.