In vista del prossimo OPEN DAY, che si svolgerà in modalità ONLINE (viste le limitazioni di movimento legate al periodo che viviamo), la Scuola Media dei Salesiani di Bra ha realizzato un VIDEO in cui il direttore don Alessandro Borsello parla della realtà educativa che propone la scuola salesiana

 

Il preside salesiano, prof. Teresio Fraire, spiega: «Come da tradizione organizziamo le giornate di presentazione della nostra scuola per le famiglie dei bambini di quinta elementare. Ambienti, offerte e ideali vengono presentati dai protagonisti della scuola salesiana: direttore, preside, insegnanti, genitori e alunni».

Gli open day ordinariamente si svolgerebbero così. Dopo un momento comune nell’ampio salone-studio, opportunamente distanziati, le famiglie partecipano a rotazione ad alcune brevi lezioni degli insegnanti nelle rispettive aule e nel laboratorio di informatica. Al temine c’è spazio per le domande e i chiarimenti. Chi vuole iscriversi alla scuola potrà poi rivolgersi al direttore che incontrerà insieme genitori e figli. Il prossimo open day si svolgerà online (nelle modalità che saranno indicate). Resta sempre la possibilità di visitare la scuola in altri orari, previa prenotazione (segreteria@salesianibra.it).

«La scuola media salesiana – dice don Alessandro Borsello, direttore dei Salesiani di Bra – offre un ambiente educativo in cui il ragazzo o la ragazza sono innanzitutto accolti e si trovano bene; la scuola si caratterizza per essere scuola cattolica e salesiana. Per questo proponiamo il tempo pieno, tutti i giorni da lunedì a venerdì con le lezioni al mattino e lo studio assieme ad altre attività nel pomeriggio. Abbiamo un ambiente studio grande, ci sono anche attività di recupero, proposte di carattere musicale, sportivo, di approfondimento delle lingue e di informatica».

Riguardo i costi, obiezione che molti fanno, non trattandosi di una scuola pubblica, ma paritaria risponde il preside Fraire: «Sono contenuti: 250 euro di iscrizione e 300 euro al mese per 10 mesi. È molto meno di quanto costa allo Stato un alunno nella scuola pubblica. Inoltre sono possibili riduzioni in base al reddito».

(tratto dall’articolo di Lino Ferrero, Gazzetta d’Alba)