Riportiamo di seguito il testo di Francesco Molinaro, attualmente alunno di 3A

Nella nostra società la scuola è un’istituzione fondamentale dedicata all’istruzione e all’educazione
degli allievi ed è un diritto per i bambini, nonostante nel mondo di oggi non tutti abbiano la possibilità
di andare a scuola, soprattutto nei Paesi più poveri e nelle zone di guerra. Sicuramente l’esperienza
della scuola è molto importante per noi ragazzi e rappresenta il nostro passaporto per il futuro perché
insegna le basi della vita e crea amicizie.
Da alcuni mesi, a seguito dell’emergenza Covid, abbiamo dovuto dire addio alla scuola tra i banchi e
a quella normalità che a volte ci annoiava, ma che ora rimpiangiamo. Abbiamo sperimentato invece
una nuova didattica “a distanza” partecipando alle lezioni virtuali a casa tramite i computer. Grazie
all’uso delle tecnologie e al notevole impegno degli insegnanti, la didattica a distanza è
risultata efficace e ci ha permesso di continuare l’anno scolastico, evitando di rimanere indietro nei
programmi. Tuttavia ci sono state anche delle mancanze e delle difficoltà per gli studenti, perché la
scuola non è solo fatta di materie e cose da imparare, ma anche di persone, amici, compagni e relazioni
umane. Inoltre in aula i docenti affiancano e motivano i loro studenti, mentre fare questo on line è
molto più difficile e non si riesce a capire che cosa succede dietro a una telecamera. Ed è proprio per
questo che innanzitutto vorrei una scuola in presenza fisica e non virtuale, perché ritengo che gli
studenti e i professori debbano stare insieme e vedersi tra loro.
I valori principali della scuola che immagino sono l’educazione, il rispetto, l’impegno, il
divertimento, la bontà e l’uguaglianza. Mi aspetto infatti una scuola piacevole, leggera, aperta e
accogliente verso tutti senza nessuna distinzione, dove ognuno possa esprimere il proprio pensiero e
nella quale non conta l’apparire ma l’essere. Nella scuola che sogno non ci sono i cosiddetti “bulli”
che non rispettano le regole e rovinano le relazioni e il clima. Tutte le persone arrivano senza paura e
si sentono serene, al sicuro, accolte e senza preoccupazioni.
Mi piacerebbe che ogni studente, entrando, veda una scuola pulita, ordinata, colorata e decorata e
l’ambiente lo aiuti a dimenticare tutte le distrazioni e le preoccupazioni. Sarebbe anche bello se le
classi fossero formate da poche persone in modo che si possa mantenere un clima calmo e sereno in
cui gli studenti possano coltivare vere amicizie.
Sostituirei i libri e i quaderni con i computer perchè li trovo più utili, leggeri e comodi.

Apprezzerei anche che lezioni fossero all’aperto perché stare in mezzo alla natura è bello, piacevole,
aumenta la concentrazione e la fantasia.
Mi piacerebbe anche che i professori avessero fiducia nei ragazzi come se fossero loro figli, ma che
allo stesso tempo sapessero riprenderli in caso di bisogno. Vorrei che gli alunni durante le lezioni
imparassero divertendosi e senza accorgersene grazie a giochi e attività in grado di coinvolgere tutti
senza essere eccessivamente pesanti. Ad esempio in scienze mi piacerebbe usare il microscopio e fare
degli esperimenti, in geografia visitare dei luoghi interessanti oppure in musica suonare nuovi
strumenti. Introdurrei una nuova materia che si chiama “attualità” per rimanere aggiornati sulle
notizie e sui fatti del momento ed imparare a diventare cittadini onesti.
Desidero una scuola dove tutti si impegnano e studiano non solo per il voto ma per la propria vita, un
percorso di apprendimento in cui nessuno rimane indietro. Durante l’intervallo sarebbe bello stare
all’aperto e avere un campo da calcio dove giocare, oppure un grande parco tra la natura dove
rilassarsi. I compiti da fare a casa dovrebbero essere giusti in modo che gli alunni possano continuare
a esercitarsi, pur trovando anche del tempo per riposarsi.
In conclusione la scuola che sogno è un posto emozionante, fatto di fatiche, ma anche di gioie, dove
tutti i ragazzi desiderano passare le loro mattine per imparare, per divertirsi e fare comunità. Alla
base di questo vorrei ci fosse le la collaborazione reciproca tra insegnanti e allievi, la voglia di
imparare e una buona armonia senza prepotenze ed esclusioni.
Dopo l’emergenza del Coronavirus, credo che ognuno di noi abbia voglia di riprendere la scuola e di
ritrovarla diversa e migliore.

Francesco Molinaro, 3A