Gli alunni della classe della scuola media salesiana di Bra hanno avuto l’occasione di partecipare a due importanti incontri in cui hanno potuto conoscere delle esperienze di vita importanti per il loro futuro.

Nel primo incontro hanno partecipato alla visione di un film presso il cinema multisala Vittoria di Bra. Il film, al dir poco agghiacciante, ha lo scopo di contrastare l’utilizzo degli allucinogeni, poiché anche se presi una sola volta possono causare gravi conseguenze sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Dopo la visione del film gli alunni si sono uniti in una grande sala insieme alle altre scuole partecipanti, dove hanno auto l’opportunità  di incontrare  proprio la protagonista, di nome Giorgia Benusiglio.

Vediamo ora la trama e diamo poi la parola ai ragazzi della classe che hanno scritto le proprie riflessioni  dopo essersi documentati, formulando centinaia  di domande a Giorgia.

Il film si intitola “La mia seconda volta e la protagonista è una giovane ragazzina di nome Giorgia che ha l’età di 17 anni .

Il lungometraggio di Gelpi racconta la vicenda vera di  Giorgia Benusiglio, ora 37enne, che una sera decise di trasgredire con una mezza pasticca di ecstasy: un “gioco” che poteva costarle la vita,un viaggio verso l’età adulta con tutte le gioie, le speranze ma anche le sofferenze e i dolori, i timori e gli errori di una diciottenne che frequenta il quinto anno del liceo artistico, brucia dalla voglia di vivere ed è proiettata a un futuro radioso. Una corsa che si interrompe all’improvviso, però, per una “stupidata”, una mezza pasticca di ecstasy presa in discoteca, alla leggera, nell’illusione di divertirsi con uno “sballo”.

Attualmente Giorgia, con molto entusiasmo e con una grande fermezza, è spinta dalla voglia di “convertire” i ragazzi dell’ Italia perché non cedano alle debolezze di carattere che ti spingono a scelte che ti possono cambiare  radicalmente l’esistenza. Con questo vuole dire che la droga ti può far star bene per un miserabile attimo, ma ti può stroncare la vita e tutti i sogni che tenevi nel cassetto.

Ora ascoltiamo le riflessioni dei  ragazzi che esprimono il loro pensiero a proposito della proiezione. Nel complesso ai ragazzi è piaciuto il film per i suoi insegnamenti, anche se difficile da capire, poiché è sembrato intricato e poco efficace.

Alcuni ragazzi intuiscono che le due ragazze protagoniste si incontrano casualmente e a poco a poco diventano come due vite parallele ma con destini sovrapposti che hanno un terreno in comune,ovvero la passione per l’arte: questo aspetto è interpretato simbolicamente.

Il coma di Giorgia è rappresentato, secondo i giovani spettatori, in modo simbolico dal sogno in cui la ragazza non è cosciente e non riesce a capire, in quella sua dimensione mentale, se è realtà o finzione. Questo, secondo i ragazzi, fa riferimento alla grande opera teatrale “ Sogno d’una notte di una mezza estate”di William Shakespeare che riporta di nuovo ad un collegamento artistico tra le due ragazze.

L’ultimo commento che ci vuole lasciare Giorgia Benusiglo è che l’unico modo concreto per dissuadere i giovani dalla droga é quello di saperli educare, dando loro ideali, e di costruire una società in cui il denaro e il successo non siano il mezzo per giudicare le persone, in cui la sopraffazione e la violenza non siano i mezzi per l’affermazione, e la libertà non serva a propagandare l’uso della droga. In questo modo è probabile che si potrà allontanare la tentazione della ricerca di un mondo diverse.

Edoardo Ghigo

Enrico Torre

III media