Questo il titolo degli incontri che lo scrittore/giornalista Roberto Alborghetti ha tenuto lunedì 10 dicembre nella scuola media salesiana, che li ha organizzati in collaborazione con l’Agesc (Associazione Genitori di Scuola Cattolica). La natura dei social media e le problematiche ad essi connesse sono di notevole importanza, specie in riferimento all’uso che ne fanno i giovani. Per questo l’interesse e la partecipazione agli incontri è stata notevole. Il relatore ha incontrato prima gli allievi di terza media, quindi quelli di seconda e di prima. Alle 18 ha parlato ai genitori.

Due sono stati gli aspetti affrontati: la pervasività dei social nel mondo attuale e le attenzioni da avere per un loro retto utilizzo. Quanto al primo aspetto non va dimenticato lo scopo ultimo dei gestori di questi mezzi potentissimi: il business! Obiettivo che viene raggiunto attraverso continue innovazioni che attirano irresistibilmente e influenzano gusti e mentalità di milioni di persone. Basti pensare all’uso massiccio che di essi viene fatto a tutte le latitudini e a tutte le ore del giorno e della notte. Il fascino che esercitano sui giovani, e anche sui meno giovani, è notevole. Per questo occorre essere consapevoli degli effetti che può provocare un loro utilizzo eccessivo ed acritico. Innanzitutto è importante limitarne l’uso per prevenire pericolose dipendenze, estraniazione dal mondo reale, danni alla vista e alle capacità cognitive. Ne sanno qualcosa gli insegnanti che sempre di più incontrano studenti con difficoltà di lettura, di comprensione, di attenzione e di espressione sia orale che scritta. Le diagnosi dsa, in crescita esponenziale, ne sono una conferma. L’aumento esponenziale di queste patologie può essere correlato al momento in cui internet si è impadronito dei social.

Oltre alle capacità scolastiche, i social possono danneggiare anche la sfera psicologica ed etica. Sui social si può trovare di tutto e molto precocemente. L’abitudine di regalare già ai giovanissimi questi delicati e potenti strumenti è quanto mai discutibile. Sono in grado di gestirli? Certamente no, anche se spesso sono più abili degli adulti a livello tecnico. Difettano di esperienza e di maturità, che si acquisiscono con gli anni e con l’abitudine a scelte consapevoli. Occorre allora che i genitori in primis li affianchino, li consiglino e anche pongano loro dei limiti chiari e tassativi al loro utilizzo. Soprattutto diano loro per primi l’esempio di un uso saggio di questi mezzi. Anche la scuola deve fare la sua parte con interventi educativi mirati e senza cedere ad un uso didattico certo piacevole per gli studenti, ma non altrettanto utile all’apprendimento.

Questi mezzi non vanno certo demonizzati. Come ogni prodotto dell’innovazione va utilizzato in modo corretto, conoscendone potenzialità e rischi. E’ urgente per tutti, giovani e meno giovani, non rinunciare ad attività socializzanti e ricreative più connesse con la realtà e la tradizione, che la nostra società sta perdendo progressivamente. Occorre in questo il coraggio di saper resistere all’invadenza pericolosa dei social, andando anche controcorrente (ormai tutti fanno così!), per utilizzarli in modo responsabile e proficuo.

Gli incontri sono terminati con la cena nella sala mensa della scuola. Hanno partecipato numerose famiglie di prima media, che tra una pizza e l’altra, hanno potuto scambiare pareri ed esperienze sull’argomento trattato.

 

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