Giovedì 15 novembre, la scuola media dell’ Istituto Salesiano ha assistito alla presentazione del viaggio di Daniela e Alessandro, due giovani volontari, che l’estate scorsa sono partiti per Ciresoaia, un piccolo paesino a nord-est della Romania. Questo loro viaggio non è solamente iniziato al momento della partenza, bensì ad ottobre dell’anno scorso quando per la prima volta tutti gli intenzionati a partire si incontrarono per prepararsi alla grandiosa esperienza che avrebbero presto vissuto.
Ci hanno raccontato che una volta arrivati a destinazione, sono stati accolti da una moltitudine di bambini con il sorriso stampato sulle labbra e dalle loro “mamme”, le quattro suore. Per due intere settimane, hanno conosciuto ragazzini che vivevano in condizioni pessime, non avendo genitori e case di cui disporre e lavorando già. Ma nonostante queste tristi storie, sono state due settimane colme di gioia, spensieratezza e tanti giochi e laboratori creativi!
Ciò che ha colpito maggiormente i due giovani missionari è stato il vedere quei ragazzini vivere con così poco dando un importante peso alle cose essenziali, come un semplice abbraccio o un comunissimo :”Batti il cinque!”. Bambini e ragazzi che, nonostante la loro giovanissima età, hanno dimostrato che le cose che contano davvero sono i gesti quotidiani e che si può vivere una vita bella anche senza gli eccessi del mondo odierno.
Dopo aver ascoltato questa significativa testimonianza, diversi allievi hanno scritto le loro impressioni. Ne riportiamo alcune.
- Vedere il bello della vita anche se mostra aspetti negative: essere ottimisti. Donare ai più bisognosi ci arricchisce e ci fa bene al cuore. Aiutando gli altri miglioriamo noi stessi.
- L’impegno e la dedizione dei ragazzi. La costanza, l’amore, la fede, ma anche il fatto di dedicarsi totalmente ai ragazzi e alla loro felicità in modo molto essenziale.
- La voglia di giocare dei ragazzi e tutti i loro sacrifici quotidiani per andare al centro che li accoglie.
- Il sorriso delle persone di quel Paese, nonostante le condizioni di povertà e, a volte, di malattia.
- I ragazzi, già da piccoli, erano adulti dentro.
- I bambini già molto poveri non pensano alla povertà, ma a divertirsi e si accontentino di poco, anche solo di un sorriso.
- I due volontari si sono sentiti a casa con tanti ragazzi, pur essendo in un posto molto povero. Ma sono rimasti molto contenti nonostante ci fosse una situazione diversa da quella che vivono in Italia.
- Il modo con cui i due giovani hanno parlato della Romania. Come sono felici i bambini quando hanno incontrato i volontari giunti dall’Italia e quando hanno ricevuto le nostre donazioni. In queste occasioni cercherò di impegnarmi donando qualcosa.
Francesca Genta e Edoardo Cravanzola
terza media